Ospiti per una settimana alloasi dellAlento. Sono un gruppo di ragazzi affetti dalla sindrome di Prader Willi e provenienti da tutta Italia, accompagnati da operatori specializzati. La loro permanenza nel Cilento ha preso il via il 17 giugno si è conclusa giovedì 24 giugno. Per unintera settimana i giovani hanno potuto svolgere attività allaperto, in uno dei parchi turistici attrezzati più grandi dellarea protetta del Cilento e del Vallo di Diano. Alloasi dellAlento hanno infatti partecipato a diverse escursioni a piedi e in battello, trascorrendo momenti piacevoli e divertenti con il tiro con larco e i laboratori creativi e manuali. Gli operatori delloasi li hanno accompagnati, inoltre, in visite guidate sulla splendida costa di Palinuro, nellarea archeologica di Elea-Velia, nei borghi di Castelnuovo Cilento, San Biase e presso il suo mulino. Liniziativa è stata organizzata dalla sezione campana dellAssociazione per laiuto ai soggetti con sindrome di Prader Willi e alle loro famiglie, che ha sede a Salerno ed è presieduta da Maria Pia Greco. «È il primo soggiorno estivo che organizziamo in Campania spiega la presidente Greco Lobiettivo della mini-vacanza era sia offrire qualche giorno di serenità alle famiglie sia dare possibilità ai ragazzi di vivere unesperienza di vacanza con lassistenza di personale preparato, in funzione di amici e in un rapporto di uno a uno. Nella nostra regione avevamo anche la necessità di formare gli operatori e lo abbiamo potuto fare nella settimana appena trascorsa grazie alla presenza di personale esperto proveniente dal Piemonte. Loasi dellAlento, poi, si è rivelata il luogo ideale per il progetto, perché ha invogliato i giovani a camminare più del solito e a mangiare cibi salutari nella giusta quantità. Liniziativa è stata resa possibile grazie al supporto economico di diversi benefattori e agli operatori delloasi che ci hanno aiutato e ospitato». La sindrome di Prader Willi è una malattia genetica rara, caratterizzata dallalterazione del cromosoma 15. I disturbi si presentano fin dalla prima infanzia e sono dovuti principalmente a scompensi ormonali che causano, tra laltro, obesità, diabete, disturbi del comportamento e ritardi mentali di diverso grado. A questo si accompagna uniperfagia, provocata dallassenza del centro di sazietà che comporta quindi una fame incontrollabile.